Ceci? Si, ma neri!
Ceci? Si, ma neri!

Ceci? Si, ma neri!
Sentieri e mulattiere che salgono, scendono, attraversano i boschi di un massiccio imponente che separa la Lucania dalla Piana del Sele: questi sono i monti Alburni. 

Ecco che qui su terreni poveri, aridi e sassosi, senza ristagni d’acqua, i ceci trovano spazio per crescere senza essere concimati eccessivamente.

Ai ceci basta una temperatura di 10 gradi per germinare; non sono molto amanti del freddo, anche se resistono a temperature di qualche grado sotto lo zero.

Seminati tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, saranno poi raccolti verso giugno/luglio, quando i baccelli diventano secchi e la pianta ingiallisce.

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Ceci? Si, ma neri! • Parlando di dieta Mediterranea

Il cece è un ingrediente cardine della Dieta Mediterranea. 

Questi legumi, infatti, non solo sono versatili e gustosi, ma sono anche un alimento salutare ricco di proprietà e valori nutrizionali. 

I ceci hanno una tradizione molto antica nel tempo, pare infatti che fossero un alimento già diffuso tra Greci, Romani ed Egizi e oggi sono al terzo  posto nel mondo per il loro consumo. 

Da sempre vengono definiti la “carne dei poveri” perché molto nutrienti e ricchi di carboidrati e proteine. 

Non contenendo glutine, sono quindi molto indicati per chi soffre di celiachia.

Grazie alle loro caratteristiche contrastano i problemi di colesterolo, tutelano il sistema cardiovascolare da patologie quali ictus ed infarto e sono molto ricchi di sali minerali. 

Quando il nero è una garanzia

Quando si pensa e si parla di ceci, ci si riferisce a palline di un color crema/dorato, ma esiste una tipologia di questi legumi che viene da sempre coltivato in Cilento a Cicerale, paese che deve il nome proprio a loro al punto che sono presenti nello stemma del Comune. 

I ceci neri del Cilento

Medie dimensioni, di colore nero, buccia molto spessa e ferrosa, di non facile cottura, con sapore caratteristico ed intenso, e caratteristiche organolettiche di pregio: ecco le caratteristiche principali del cece nero di Cicerale. 

Il cece nero viene coltivato con cura e amore seguendo le tradizioni più antiche, quindi senza alterarne la crescita con prodotti chimici. 

La raccolta avviene estirpando le piante e lasciandole seccare appese, per sgranarle poi successivamente, stendendole su sacchi di iuta e battendo con un bastone affinché si stacchino dai rami

Quando tra giugno e luglio si vedono i baccelli secchi e anche le piante iniziano a ingiallire, ecco che avviene la raccolta. 

Vengono poi conservati secchi, proteggendoli da un coleottero dannoso: il tonchio.

Tutte queste operazioni appena descritte, sono quelle che vengono messe in pratica da Masilicò, al fine di commercializzare un prodotto altamente genuino, che verrà riposto in simpatici vasetti di vetro dove, ovviamente, i ceci sono “a vista”. 

Ceci? Si, ma neri! • Mangiando… 

Dopo averli lasciati in ammollo almeno 36 ore, dato che hanno una buccia più dura rispetto ai ceci classici, dovranno essere lessati in abbondante acqua (almeno 4 volte il loro peso, esempio: 200 g di ceci in 800 g d’acqua o più) con l’aggiunta di qualche foglia di alloro secco o un pezzetto di alga Kombu – molto utilizzata per rendere morbidi i cibi – e, in base alle proprie preferenze, aglio, carota, cipolla, cumino, rosmarino, salvia, sedano…

È preferibile non salarli, poiché la buccia potrebbe diventare ancora più dura. 

Una volta lessati eccoli pronti per tante fantasiose ricette! 

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